Diversi tipi, diversi usi
Quanti tipi di parentesi conosci? Due? Tre? Di più?
Ma soprattutto…
quali sono gli errori che si commettono più frequentemente nell’utilizzarle?
Oggi facciamo un viaggio nel magico mondo della punteggiatura: quei piccoli segnetti, a volte impercettibili, che non sono lettere ma sono comunque fondamentali nella scrittura.
La punteggiatura, o interpunzione, di fatto è l’ossatura stessa di un testo scritto: ne determina la leggibilità e riesce a conferigli quei tratti tipici del parlato che servono alla sua comprensione, come enfasi e intonazione.
In particolare, oggi ci soffermiamo sulle parentesi.
Tornando indietro nel tempo, scopriamo che questa parola deriva dal greco antico (pará ‘accanto’, én ‘in’ e títhēmi ‘porre’) e risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, dove serviva a indicare una particolare costruzione linguistica.
Il segno di punteggiatura, le parentesi tonde, invece è molto più tardo: compare per la prima volta nel 1339, nel trattato dell’umanista Coluccio Salutati De nobilitate legum ac medicine.
Oggi, il termine parentesi indica quindi due cose:
- Una sequenza di una o più parole che interrompe momentaneamente il discorso per aggiungere una precisazione
- Vari tipi di segni paragrafematici, che ricorrono quasi sempre in coppia, di cui le parentesi tonde non sono che una tipologia.
Ciò che accomuna i diversi tipi di parentesi è la loro capacità di isolare e mettere in evidenza una parte del discorso, che può essere una lettera, una o più parole, o persino una frase intera.
Spesso, il loro uso coincide con quello della lineetta o trattino lungo (ne abbiamo parlato in un articolo precedente: CLICCA QUI per rileggerlo), ma non soltanto: ci sono diversi tipi di parentesi, e ogni tipologia ha una propria funzione specifica.
Quali sono quindi gli errori da NON commettere usando le parentesi?
Perché, non dimentichiamolo: questa rubrica esiste per un motivo preciso: rendere i testi per la comunicazione online della tua azienda corretti e ben scritti, affinché possano essere il più efficaci possibili. Perciò, CLICCA QUI per iscriverti alla newsletter e non perderti neanche un articolo della Penna Rossa per imparare come scrivere bene!
E ora…
Andiamo a scoprire quali sono e come si usano le parentesi!
Suzy Hazelwood on Pexels
PARENTESI TONDE
Senza dubbio, le parentesi più comuni sono quelle tonde: ( ).
Ma a cosa servono?
Le parentesi si usano per racchiudere una o più parole o una proposizione all’interno di un periodo, che sia legata ad esso per senso ma non a livello grammaticale.
Detto in parole povere: si usano per segnalare degli incisi, dei commenti, delle informazioni aggiuntive.
Possiamo farlo anche usando due virgole al posto delle parentesi, ma le parentesi segnano uno stacco più netto: sta a te decidere di cosa hai bisogno al momento.
Cosa importante da ricordare è che le parole scritte tra parentesi sono sempre funzionali a quanto detto nella frase principale o in una sua parte e possono introdurre informazioni utili alla comprensione del testo.
Ma vediamo un po’ di esempi pratici!
Esempi
- Ricordare al lettore informazioni che dovrebbe già sapere
Oggi parliamo di maiuscole (ne abbiamo già parlato la settimana scorsa). - Aggiungere spiegazioni, esempi, dettagli
I segni di punteggiatura (anche detti di interpunzione) sono fondamentali.
La montagna più alta del mondo è l’Everest (8.848 metri). - Inserire un commento personale dell’autore
Lo Hobbit è il primo libro pubblicato da Tolkien (ma io preferisco iniziare dal Silmarillion). - Produrre un effetto ironico
La qualità del (dis)servizio di Trenitalia è ben nota ai pendolari.
E così via: in ogni caso, se togliamo la parentesi e ciò che contiene, la frase deve continuare ad avere perfettamente senso.
Regole pratiche
Prima cosa da sapere: quando si apre una parentesi, bisogna lasciare uno spazio tra questa e la parola che la precede, e non lasciarlo tra questa e la prola che segue:
Esempio (così
Quando invece si deve chiudere, non ci vuole lo spazio dopo la parola che la precede, e invece ci vuole prima della parola che la segue:
fine esempio) così
Seconda cosa: come ci comportiamo con la punteggiatura (e, di conseguenza con le maiuscole)?
- Se la frase inizia all’esterno di una parentesi la punteggiatura relativa alla chiusura della parentesi andrà all’esterno, non all’interno:
Esempio: Era un Lannister (anche se non sembrava), e un Lannister paga sempre i propri debiti.
Cosa ne pensi (se posso saperlo)?
- Se la frase inizia all’interno della parentesi la punteggiatura resta all’interno:
Esempio: Oggi parliamo delle parentesi. (Per iscriverti alla newsletter, clicca qui.)
Andrea Piacquadio on Pexels
PARENTESI QUADRE, GRAFFE E UNCINATE
Passiamo ora agli altri tipi di parentesi: andiamo a vedere nei dettagli.
Parentesi quadre [ ]
Anche queste si possono trovare spesso nei testi di lingua italiana, in particolare per:
- Segnalare un taglio o la mancanza di una parte quando si cita un testo più lungo.
Esempio: “Come farsi trovare sui motori di ricerca? […] Bisogna essere interessanti e d’aiuto, e bisogna esserlo su base regolare.” Joe Pulizzi
- Inserire sigle che indicano che si tratta di una nota del traduttore, del revisore, dell’autore o così via.
Esempio: [N.d.A]; [N.d.T.]
- Inserire un inciso dentro un altro inciso
Esempio: Parleremo più avanti di questo argomento (ogni lunedì [compresi Natale e capodanno!] un nuovo articolo).
Parentesi graffe { }
Di queste non dovrai preoccuparti, perché si usano solo in linguaggi settoriali come la matematica e la programmazione!
Parentesi uncinate < >
Anche queste parentesi in realtà sono molto specifiche, e probabilmente non ti capiterà mai di usarle, a meno che il tuo settore non sia la programmazione, oppure la linguistica (ad esempio per segnalare grafemi) o la filologia (per segnalare ricostruzioni di parti mancanti del testo).
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QUINDI…
Le parentesi con cui troverai ad avere a che fare per i testi della tua comunicazione online della tua azienda sono perlopiù quelle tonde, e occasionalmente quelle quadre.
Usale per aggiungere informazioni, dettagli o esempi
rendere più comprensibile quello che stai dicendo
inserire un tuo commento personale
… E ovviamente, fai sempre molta attenzione a come usi la punteggiatura:
all’esterno se la frase è retta esternamente;
all’interno se la frase è retta internamente!
Non aver paura di usarle quando ne hai bisogno, ma non esagerare, per non rischiare di rendere il testo troppo pesante da leggere.
Ora tocca a te!
Cura i tuoi testi al massimo, non aver paura di correggere più e più volte o di consultare un dizionario: dopo tutto, sono il primo biglietto da visita che i tuoi clienti vedono di te: devi cogliere l’occasione e presentarti al meglio!
Sei impaziente di metterti alla prova?
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E per scoprire altri errori da NON fare…
… ci vediamo lunedì prossimo!
La Penna Rossa
BIBLIOGRAFIA
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