Cos’è un libro? – Come si scrive un libro 1

  • Cos’è un libro? Per scrivere il tuo libro da imprenditore, devi sapere cosa stai per fare!
  • Un oggetto che attraversa i secoli
  • I libri di oggi: forma e percezione

 

Un libro senza parole è comunque un libro?
E tante parole senza carta e copertina sono un libro?

 

In altre parole:

 

ti sei mai chiesto cos’è un libro?

 

So che sembra una domanda banalissima: tutti sanno cos’è un libro.

 

Eppure…

se non ti fermi a riflettere su questa domanda apparentemente semplice, andando oltre la superficie, come potrai mai scrivere il tuo libro?

Come farai, se prima non riuscirai a capire l’enorme valore che questo oggetto porta con sé sin dall’alba dei tempi?

 

Non riuscirai a dargli il giusto valore e te lo lascerai sfuggire, invece di usarlo come strumento per far crescere la tua azienda.

 

Ma poiché nello scorso articolo (che puoi rileggere CLICCANDO QUI) abbiamo visto perché, in quanto imprenditore, devi scrivere il tuo libro, prima di iniziare devi sapere esattamente cosa stai per creare e quali corde andrai a toccare.

 

Perciò, nell’articolo di oggi andiamo a scoprire cos’è un libro esattamente, da dove nasce, quali convinzioni e pensieri suscita nelle persone e perché questi sono così fortemente radicati…

ovvero, perché il valore e l’importanza dei libri continueranno a esistere, persino (anzi, forse anche di più) in quest’era digitale.

 

E ovviamente…

perché devi sfruttare tutto ciò inserendolo nella strategia di crescita della tua impresa.

 

libro aperto su un supporto

 

COS’È UN LIBRO?

Oggetto

Partiamo dalle basi, ovvero dalla definizione che dà la Treccani:

 

libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi più comune]. – 1. a. Complesso di fogli della stessa misura, stampati o manoscritti, e cuciti insieme così da formare un volume, fornito di copertina o rilegato. Usato assol., s’intende in genere l. a stampa (altrimenti si specifica: l. manoscritto, l. a mano, ecc.).

 

Come vedi, la Treccani riporta come prima definizione quella che potremmo definire “materiale”, ovvero quella di oggetto in sé: un libro è un insieme di pagine rilegate insieme, racchiuse da una copertina.

 

Perché un giornale non è un libro, anche se rientra nella definizione che abbiamo appena visto?

E se ci fossero solo due pagine?

Oppure, se le pagine fossero tutte bianche, sarebbe comunque un libro?

 

Contenuto

Il libro non è soltanto un oggetto, non è soltanto un insieme di carta e inchiostro: un libro è un connubio indissolubile tra la componente materiale e il testo che questa ospita, il quale racchiude un insieme di informazioni, concetti, idee, storie.

 

Frédéric Barbier, nel suo magistrale saggio Storia del libro, definisce quindi il libro come un oggetto ibrido, notando come la sua definizione sia in realtà molto più ampia di quello che si pensi; Immanuel Kant, invece, nella Metafisica dei Costumi, afferma che

 

Un libro è uno scritto (se tracciato con la penna o con caratteri tipografici, su pochi o molti fogli, è qui indifferente) il quale rappresenta un discorso che qualcuno tiene al pubblico tramite segni linguistici visibili. Chi gli parla in proprio nome si chiama autore.

 

Volontà di comunicare

Questa definizione aggiunge un interessante punto alla nostra riflessione: un libro, per essere tale, ha bisogno di un autore: questo significa che ogni libro nasce dalla esplicita volontà di comunicare qualcosa.

 

Un libro non si scrive da solo, un libro non nasce per caso: che sia un romanzo, un saggio, un libro per bambini, un dizionario o qualsiasi altro tipo di libro, alla base c’è sempre la precisa intenzione di comunicare qualcosa.

 

Esistono libri il cui scopo è quello di intrattenere, altri che vogliono educare, altri ancora che vogliono diffondere un’idea politica oppure delle conoscenze specifiche e via dicendo.

 

Memoria ed esistenza

Un’altra caratteristica importante da tenere a mente è che il libro è uno strumento dedito a conservare la memoria e il sapere, a renderli tangibili: è un vero e proprio supporto per la conoscenza collettiva.

Se ci pensi, ogni popolo che non fa uso della scrittura, e che quindi non produce libri, affida tutta la propria cultura e il proprio sapere all’oralità, che di per sé è molto più labile e meno protetta rispetto a una forma fisica conservabile, al riparo da alterazioni, come il libro.

 

Perciò, possiamo dire che se qualcosa è scritto in un libro, in qualche modo è come se avesse la certificazione di esistere, di essere in qualche modo reale.

 

 

Tieni a mente questi quattro punti, perché quando tu decidi di scrivere un libro devi averli ben presenti: non puoi farne a meno, perché, che tu ne sia consapevole o meno, questi elementi esistono e producono effetti su ogni persona che prende in mano un libro.

 

La domanda è semplice: vuoi lasciarli al caso…

o vuoi essere TU a decidere che effetto, che pensieri, che emozioni il tuo libro suscita su chi lo vede, lo tocca e lo compra?

 

Il potere dei libri non si esaurisce qui, ma prima di continuare, dobbiamo fare un passo indietro e vedere quando e come il libro è nato… e come si è evoluto.

 

rotoli in una biblioteca antica

 

STORIA DEL LIBRO

Quando è nato “ufficialmente” il primo libro? 

Non è possibile saperlo con certezza, perché si tratta di andare molto, molto indietro con la storia.

 

Le origini della scrittura risalgono al IV millennio a.C. in Mesopotamia. 

Per semplificare, possiamo ricordare rapidamente che, in linea di massima, prima ci furono i pittogrammi, poi la scrittura cuneiforme, poi si passò agli ideogrammi e soltanto dopo alle scritture alfabetiche.

 

Tra i supporti più antichi che conosciamo troviamo le tavolette, sulle quali venivano incisi testi perlopiù di ordine pratico, come contabilità, contratti, leggi.

 

Per vedere l’effettivo inizio della storia del libro dobbiamo spostarci in Egitto all’inizio del III millennio a.C, dove troviamo uno dei materiali scrittori più famosi: il papiro.

 

Dall’omonima pianta che cresceva sulle rive del Nilo, infatti, si ricavavano delle strisce sottili che venivano sovrapposte e incollate fino a ottenere dei lunghi fogli.

Questi fogli venivano conservati arrotolati: erano chiamati volumen e sono a tutti gli effetti i primi libri: potevano essere lunghi anche 10 metri e ospitare grandi quantità di testo, suddiviso in colonne chiamate paginae.

 

Agli inizi dell’era cristiana, quindi nel I sec. d.C, in area Romana, comparve però una nuova forma, mai vista prima: il codex.

Quella del codex è a tutti gli effetti la forma classica del libro come la conosciamo oggi: un insieme di pagine rilegate, perlopiù dotato di copertina.

 

Capisci quanto lontano affonda il potere del libro?

 

Dal papiro si passò alla pergamena, ricavata da pelli animali, e solo dopo (dall’XI secolo) alla carta; dai manoscritti vergati dagli amanuensi alla stampa a caratteri mobili.

Il primo libro stampato fu la celebre Bibbia di Gutenberg nel 1455… o almeno, fu il primo in Europa: in Cina, questa tecnologia esisteva già da circa 400 anni.

 

L’età moderna vide l’introduzione delle macchine tipografiche nel XIX secolo e infine della stampa digitale come la conosciamo oggi.

 

In tutti questi secoli, non è cambiata soltanto la modalità di stampa: si sono evoluti formati, modalità di lettura e scrittura, diffusione dei libri…

 

ma soprattutto, i libri hanno plasmato la nostra cultura, la nostra società, il nostro pensiero.

 

Una cosa è rimasta costante: i libri, in quanto mezzi di comunicazione e depositari di cultura e sapere, sono oggetti potenti. 

Chi ne controlla la diffusione e il contenuto, detiene un enorme potere.

 

Questo enorme potere, questa specie di “aura sacrale” ha attraversato i secoli, e la percepiamo ancora oggi, anche se magari a livello inconscio.

Pensa ad esempio all’ammirazione che suscitano le persone che possiedono tanti libri, oppure a come una persona che “ha scritto un libro” ci sembra subito più autorevole e degna di fiducia.

 

Ed è proprio questo che tu, imprenditore, devi tenere a mente: quando scrivi un libro, quando i tuoi clienti lo toccano, percepiscono tutto ciò anche se in maniera completamente inconsapevole.

 

Ma se scrivo un ebook va bene lo stesso?

ebook reader spento

EBOOK O CARTACEO?

No.

Se scrivi un ebook, non è nemmeno lontanamente la stessa cosa.

 

Abbiamo detto che il libro è un oggetto ibrido, formato dall’unione tra idee e informazioni che contiene e dalla sua parte materiale, di cui l’ebook è sprovvisto.

 

Se osserviamo i dati, vediamo come il mercato degli ebook, dopo vent’anni dalla sua nascita, non abbia creato una vera e propria alternativa ai libri cartacei, bensì un supporto aggiuntivo.

Secondo un’indagine dell’Associazione Italiana Editori, nel 2022 in Italia gli ebook hanno rappresentato soltanto il 4,45% sul totale del mercato librario.

 

I fatti parlano chiaro: i lettori continuano a preferire senza ombra di dubbio il libro cartaceo rispetto all’ebook.

 

Questo dipende molto da ciò che abbiamo visto finora riguardo alla percezione del libro: un ebook, per sua natura intangibile, viene considerato di livello inferiore, sia per quanto riguarda il pregio dell’oggetto, e spesso anche per quanto riguarda il contenuto.

 

L’ebook viene percepito in un certo senso come “usa e getta”, un surrogato dei “libri veri”, non degno di essere conservato e quindi facilmente dimenticabile e cestinabile.

In sostanza, il valore percepito di un libro cartaceo è molto, molto più alto di quello di un ebook.

 

Prova a immaginare: sei di fronte a due persone, una che ha scritto un libro e te lo porge, e una che ha scritto un ebook e te lo invia per email.

Istintivamente, a chi daresti più attenzione e fiducia?

Di chi ti ricorderai più a lungo?

Chi consiglieresti a tuoi amici?

 

La risposta è sempre la stessa: l’autore del libro cartaceo.

 

Inoltre, il libro cartaceo ha per te un altro enorme vantaggio in quanto imprenditore in cerca di clienti: riempie lo spazio.

Quando tu spedisci un libro a un tuo cliente, quel libro rimarrà fisicamente in casa sua, e ogni volta che lo sguardo cadrà lì, tu verrai ricordato: con l’ebook, questo non avviene.

 

E poi, hai mai visto qualcuno scattare una foto a un ebook e condividerla sui social con entusiasmo?

O esporre un ebook sulla scrivania in ufficio?

 

O ancora…

non ti piacerebbe poter autografare il tuo libro su richiesta dei tuoi lettori, e poi inserire la foto di quel momento sul tuo sito?

 

Con un ebook, non puoi farlo: ecco perché devi scrivere il tuo libro, e pubblicarlo in forma cartacea!

persone felici in libreria

QUINDI…

Oggi abbiamo capito cos’è un libro.

Abbiamo imparato quanto potente, quanto lontano nel tempo affonda questo potere e perché è così saldo.

 

Ora che stai per iniziare a scrivere il tuo libro, fermati a riflettere sugli elementi fondamentali che abbiamo individuato in questo capitolo e poniti queste domande

 

  • Che tipo di oggetto vuoi creare?
  • Con che contenuto?
  • Cosa vuoi comunicare?
  • Cosa vuoi rendere reale e tangibile, da ricordare?

 

In questo modo, potrai davvero sfruttare tutto il potenziale nascosto in un oggetto semplice soltanto in apparenza: il tuo libro.

Quello che ti servirà per far crescere la tua azienda come mai prima d’ora!

 

Perciò, preparati e impugna la penna: non hai scuse.

 

Ma come si fa?

 

Non è semplice, non è immediato; anzi, è faticoso, impegnativo e se vuoi che funzioni devi seguire delle regole ben precise. Ma alla fine, avrai tra le mani un potentissimo strumento di marketing! (Oltre alla soddisfazione di vederti nella tua libreria, in quella dei tuoi amici e dei tuoi clienti.)

 

Ecco perché ti aiuto io con questa rubrica: Come si scrive un libro.

Insieme, nelle prossime settimane, vedremo nel dettaglio tutto ciò che devi fare e come devi farlo per scrivere finalmente il tuo libro da imprenditore!

Perciò, CLICCA QUI e iscriviti alla newsletter, per non perderti nemmeno un articolo!

 

E, se intanto vuoi iniziare a impratichirti, ti consiglio di iniziare dal libro del Modellista Umberto Masiello:

 

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Ti aspetto al prossimo articolo… per scrivere insieme il tuo libro!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARBIER Frédéric, Storia del libro. Dall’antichità al XX secolo, Edizioni Dedalo, Bari 2004.

CAVALLO Guglielmo; CHARTIER Roger, Storia della lettura, Laterza, Roma-Bari 2009.

CECCHINI Enrico, Comunicazione Su Misura. La strategia digitale che porta la tua azienda al successo, I Sarti del Web, Bologna 2022.

CECCHINI Enrico, Vestiti bene e prendi il web a mazzate, I Sarti del Web, Bologna 2021.

GUERRINI Mauro, a cura di, Guida alla biblioteconomia, Editrice Bibliografica, Milano 2009.

KANT Immanuel, Metafisica dei costumi, a cura di G. Vidari, Laterza, Roma-Bari 2016.

LEVI Ricardo Franco, Il mercato del libro italiano ed europeo, Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, 27.01.2023

MASIELLO Umberto, Trasforma le tue parole in soldi. La Scrittura Persuasiva che alza il tuo fatturato, I Sarti del Web, Bologna 2022.

 

SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

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