Diversa grafia, diverso significato!

Sembra metafisica… e invece andiamo terra terra!

La scritta sull’immagine di oggi potrebbe richiamarti alla mente nientepopodimeno che il titolo di un’opera di un famosissimo filosofo tedesco: Al di là del bene e del male, di Friedrich Nietzsche. Ma per quanto sia uno dei miei filosofi preferiti, non temere: non sto per iniziare un volo pindarico, anche oggi rimaniamo terra terra… e affrontiamo un argomento MOLTO pratico!

 

Oggi prendiamo in esame al di là e aldilà: hanno lo stesso identico suono, si scrivono in maniera praticamente identica, se non fosse per due spazi inseriti in mezzo nel primo caso.

 

Il che vuol dire che… cambia tutto!

 

NON sono la stessa parola (anzi, il primo è un gruppo di ben tre parole, in questo una locuzione avverbiale), quindi è molto importante farci attenzione, perché il significato che esprimono è diverso.

 

E ovviamente, NON sono intercambiabili!
(altrimenti,  BACCHETTATE!)

 

So che a pronunciarle il suono è esattamente identico: persino l’accento finale è lo stesso (e mi raccomando a usare l’accento e NON l’apostrofo, altrimenti sarebbe un errore in entrambi i casi)…

… eppure, il significato è diverso.

 

So che tutti da bambini abbiamo sognato, almeno per un momento, l’esistenza di una lingua “che si scriva così come si dice”, magari mentre a scuola la maestra stava cercando di insegnarci la differenza tra cc, cq e qq… e magari ci siamo anche un po’ consolati pensando che gli inglesi sono messi pure peggio a riguardo.

 

Ma la nostra lingua è bella anche per queste particolarità!

So che a volte può sembrare frustrante, specialmente se ti approcci alla scrittura più per lavoro che per passione: ma non temere, la mia rubrica è qui apposta per te!

 

Insieme, ogni settimana, andremo a scoprire quali sono gli errori da NON commettere mai scrivendo, per rendere i tuoi testi a prova di bomba anche agli occhi dei lettori più pignoli ed esigenti! Un testo curato e corretto denota impegno e dedizione, e tuoi clienti lo percepiscono: ecco perché oltre ad apprezzare di più i tuoi testi, apprezzeranno molto di più anche te e il tuo lavoro!

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E ora, andiamo a scoprire la differenza tra al di là e aldilà!

 

immagine astronomica

Brett Ritchie on Unsplash

 

AL DI LÀ

Partiamo da “terra”: al di là è, come abbiamo accennato, una locuzione avverbiale.

La Treccani riporta:

al di là, locuz. avv. Di là da un luogo, dall’altra parte: passare al di là. Frequente l’uso di al di là di come prep.[…], anche con il sign. generico di «oltre»: saltare al di là del fosso; al di là del bene e del male; al di là di certi termini.

 

Il significato è molto chiaro: indica un passaggio, uno spostamento, un superamento di qualcosa. Questo passaggio può essere fisico o metaforico, ma deve in qualche modo avvenire.

Se vuoi semplificarti la vita, puoi ricordartelo, come suggerisce la Treccani, come sinonimo di oltre.

 

Si tratta di un’espressione che deriva da quella francese au-delà, e la cui forma italiana tradizionale è di là da. Oggi, è ancora possibile trovare quest’ultima forma come alternativa più elegante, ma di fatto è assai poco usata, se non nella frase di là da venire.

 

Quindi, per i nostri testi dedicati alla comunicazione online, nella maggior parte dei casi avremo a che fare semplicemente con al di là.

 

Perciò, dobbiamo ricordarci due semplici regole a riguardo:

 

  • ci vanno gli spazi tra le parole


  • ci vuole l’ACCENTO grave sulla a di là, sempre.

NON l’apostrofo, né l’accento acuto.

L’accento grave.

ANCHE se stai scrivendo tutto maiuscolo.
(a tal proposito, se non ricordi come scrivere una lettera maiuscola accentata, CLICCA QUI per ripassare: si parla di È, ma funziona alla stessa maniera.)

 

Esempi:

  • Al di là di questo fiume c’è il castello che stai cercando.
  • La luna tramontò al di là della collina.
  • Alla fine della Terza Era, gli Elfi andarono al di là del mare.
  • Al di là delle apparenze, Tizio è una persona molto seria.
  • Al di là della presentazione grafica, l’idea non è male.

 

foto di una persona seduta sopra un ponte sospeso

Alex Azabache on Unsplash

 

ALDILÀ

Ora puntiamo invece “verso l’alto”!

 

La nostra sempre fedele Treccani riporta:

s. m. (sostantivo maschile, NdR): l’altro mondo, l’oltretomba, la vita che ci attende dopo la morte; l’aldilà pagano; gli spiriti dell’aldilà; pensare all’aldilà.

 

Semplicissimo, vero? 

È un concetto che conosciamo tutti: che lo chiamiamo Paradiso, Janna, Valhalla, Eden, Terra Pura, Campi Elisi, Ade, Vaikhunta (e potremmo continuare per un po’), è il posto ultraterreno dove si recano le anime dopo la morte.

 

Ecco perché nasce senza dubbio dalla locuzione precedente: al momento del trapasso, avviene appunto un passaggio tra due mondi, tra due condizioni. Si passa dalla vita terrena a qualcosa che “va oltre”.

Se vogliamo, l’aldilà è un andare al di là all’estrema potenza: ecco perché la locuzione si è univerbata (ovvero è diventanta una parola sola) eliminando gli spazi.

 

Anche in questo caso, le cose da ricordare sono solo due:

 

  • si scrive sempre tutto attaccato


  • ci vuole l’ACCENTO grave sulla a di là, sempre.

NON l’apostrofo, né l’accento acuto.

 

E la maiuscola? Di norma, non serve: aldilà si scrive con la lettera minuscola, a meno che tu non voglia parlare di un aldilà ben preciso. Ma se sei in dubbio, generalmente la minuscola andrà benissimo!

 

Esempi:

  • Io ho gli amici nell’aldilà. (Dott. Facilier)
  • L’aldilà degli eroici guerrieri nordici è la Valhalla.
  • Ho un solo desiderio per l’aldilà, che non vengano a cercarmi i rompiballe. (Alda Merini)
  • Ogni religione ha la propria idea di aldilà.

 

particolare di quadro raffigurante delle valchirie

William T. Maud, The Ride of the Valkyrie (1890)

 

QUINDI…

Oggi abbiamo visto la differenza tra al di là e aldilà: con il primo possiamo attraversare un fosso… con il secondo andiamo oltre la vita terrena!

 

Riepilogando, la regola è molto semplice: se stai parlando dell’oltretomba, ricordati di scriverlo sempre tutto attaccato; se stai semplicemente descrivendo un passaggio o l’andare oltre qualcosa, le parole devono rimanere staccate.

 

In ogni caso, ricordati SEMPRE l’accento grave (mai l’apostrofo, mi raccomando… altrimenti bacchettate!).

 

Tutto sommato, è una questione molto semplice, non trovi?

 

Perciò, ora sta a te!

 

I tuoi clienti sono sommersi di testi ogni giorno: serve qualcosa che spicchi tra tutti e si faccia notare… e il primo passo per emergere è proprio quello di scrivere dei testi che siano sì interessanti, ma anche curati e privi di errori, per far sì che i tuoi clienti siano felici di leggerli e arrivino persino a chiedertene altri!

 

Sei impaziente di metterti alla prova?

 

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E per scoprire altri errori da NON fare…

…ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

BERRUTO G., Corso elementare di linguistica generale, UTET, Torino 2012.

CANNAVACCIUOLO A., Manuale di copywriting e scrittura per il web, Hoepli, Milano 2019.

CERRUTI M., CINI M., Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza, Roma-Bari 2010.

D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

DEL BONO G., La bibliografia, Carocci, Roma 2000.

DELLA VALLE V., PATOTA G., Piuttosto che: cose da non dire, cose da non fare, Sperling&Kupfer, Milano 2013.

FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.

EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

MARTINUCCI A., Guida alla bibliografia internazionale, Editrice Bibliografica, Milano 1994.

MIDDENDORP J., TWOPOINTS.NET, Type Navigator. The Independent Foundries Handbook, Gestalten, Berlin 2011.

MORTARA GARAVELLI B., Prontuario di punteggiatura, Laterza, Bari-Roma 2020.

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SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.

SCALA F., SCHIANNINI D. (a cura di), Piccolo manuale di editing, Modern Publishing House, Milano 2009.

SERIANNI L., Italiano, Garzanti, Torino 2000.

 

SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

 

GHENO, V., Tutto il mondo è paese: il bello della contaminazione linguistica, 14 luglio 2020, Zanichelli Online https://dizionaripiu.zanichelli.it/cultura-e-attualita/glossario/tutto-il-mondo-e-paese-il-bello-della-contaminazione-linguistica/

 

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