Gli, li, le, loro

Persone e pronomi: come usarli correttamente?

Il mondo è cambiato. Lo sento nell’acqua, lo sento nella terra, lo avverto nell’aria. Molto di ciò che era si è perduto, perché ora non vive nessuno che lo ricordi. Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi pronomi.

Tanti vennero dati agli uomini, eppure… nella terra di Errore, tra le fiamme dei refusi, venne forgiato l’Unico Gli, capace di domare tutti gli altri. 

Un Pronome per domarli, un Pronome per trovarli, un Pronome per ghermirli e nel buio incatenarli.

 

Il Male è giunto, e noi dobbiamo combatterlo…
perché il pronome unico è sbagliato.

 

Così come nel Signore degli Anelli tutti i Popoli Liberi della Terra di Mezzo si sono uniti in un’unica alleanza per combattere l’Oscuro Signore di Mordor, noi dobbiamo unirci tutti insieme e combattere…

in difesa della grammatica italiana!

 

In questo periodo (anche se in realtà, a ben vedere, è una costante) sui social network, ma anche sui giornali e in televisione, si parla tanto dell’importanza di salvaguardare la lingua italiana, di difenderla da attentati veri o presunti che siano quando ci troviamo di fronte alla necessità di una sua evoluzione…

ma allora perché succede così raramente di vedere levate di scudi in favore di regole grammaticali che oltre a essere chiare, sono perfettamente funzionali e necessarie per trasmettere un messaggio chiaro e non fraintendibile?

 

Come avrai capito, oggi parliamo di pronomi.

 

In particolare, di errori bruttissimi da vedere scritti quanto, ahimè, frequenti: 

  • Gli ho detto che è stata molto brava.
  • I nonni? Gli chiamo dopo.
  • Ho visto i miei colleghi e gli ho dato la bozza del progetto.

Lo vedi? Vedi l’influsso del Male?

 

Il pronome gli usato sempre, a sproposito, quando invece le alternative corrette sono le, li o loro.

 

D’accordo, non pretendo che quando parli con gli amici intorno al tavolo per un aperitivo il tuo eloquio imiti un libro stampato (anche se…), però quando si tratta di scrivere la questione è importante.

 

Soprattutto se si tratta dei testi per la comunicazione online della tua azienda: la concorrenza oggi è agguerrita in tutti i settori, e sono i particolari a fare la differenza tra un cliente perso e uno acquisito.

Perciò, per prima cosa, se ancora non l’hai fatto, CLICCA QUI per iscriverti alla newsletter e non perderti neanche un articolo della Penna Rossa: insieme, ogni lunedì, andiamo a scoprire “come scrivere bene”, ovvero gli errori da NON fare mai quando scrivi i testi per la tua comunicazione online.

 

E ora… andiamo a scoprire quando si usa gli, e quando invece vanno usati altri pronomi! 

 

screenshot del film "Il Signore degli Anelli"

Il Signore degli Anelli. La Compagnia dell’Anello, regia di Peter Jackson, New Line Cinema, 2001.

 

GLI O LI?

Per meglio affrontare questo argomento, lo divideremo in due blocchi di errori: il primo è l’uso di gli al posto di li.

 

Non si fa.

 

Potremmo anche finire qui il paragrafo, ma per fare le cose per bene andiamo ad analizzare il perché.

 

Li e gli sono “particelle pronominali”, che tecnicamente vengono indicate come “pronomi clitici” di terza persona: di fatto, significano:

 

  • Gli -> oggetto indiretto maschile singolare; equivale a “a lui”
  • Li -> oggetto diretto maschile plurale; equivale a “loro” (inteso come pronome tonico)

 

Vedi come la differenza salta subito all’occhio?

Non solo il primo è singolare e il secondo plurale, ma la loro funzione grammaticale è diversa: il primo è un oggetto indiretto, il secondo diretto.

 

Vediamo qualche esempio:

  • Ho parlato con Umberto e gli ho detto che il progetto è pronto.
    -> gli = ho detto a lui
  • Ho preso tutti i miei libri e li ho messi negli scatoloni.
    -> li = ho messo loro (i libri)

 

Eppure…

gli errori si sprecano, specialmente tra i parlanti di origine toscana.

 

Ma frasi come

  • Gli ho chiamati.
  • Gli ho fatti scendere dall’auto.
  • Sono arrivati? Gli faccio accomodare.

 

sono SBAGLIATE senza se e senza ma.

 

La forma corretta è:

  • Li ho chiamati.
  • Li ho fatti scendere dall’auto.
  • Sono arrivati? Li faccio accomodare subito.

 

E ora…

passiamo al secondo round!

 

ragazza che studia

George Dolgikh on Pexels

 

GLI, LE O LORO?

Secondo grande blocco di errori: questo è ancora più diffuso del primo; domina completamente il parlato e purtroppo sta conquistando anche lo scritto.

 

Si tratta dell’uso di gli al posto di le o loro.

 

Peccato che così facendo si ignori completamente la concordanza grammaticale.

 

Ma andiamo con ordine: stiamo parlando di tre diversi pronomi usati per esprimere il complemento di termine.

  • Gli: pronome personale atono, 3a persona singolare maschile; equivale a “a lui”.
  • Le: pronome personale atono, 3a persona femminile singolare; equivale “a lei”.
  • Loro: pronome personale atono, 3a persona plurale; equivale a “a essi”.

 

Come vedi, sono tre parole diverse, che servono per esprimere le differenze tra maschile, femminile e plurale.

 

Vediamo qualche esempio:

  • Ho visto il video di Enrico e gli ho fatto una domanda.
    gli -> a lui
  • Ho chiamato Rebecca e le ho fatto gli auguri di compleanno.
    le -> a lei
  • Ho parlato con Gianluca, Claudia e Chiara e ho mandato loro tutto il materiale per il progetto.
    loro -> a essi

 

Maschile singolare, femminile singolare, plurale: non è un sistema complicato, anzi! E usando i pronomi in maniera corretta non c’è possibilità di fraintendimento.

 

Eppure, il fenomeno massiccio che si sta verificando è la superestensione di gli, che viene usato per andare a coprire anche le funzioni di le e loro.

 

  • Gli ho fatto una domanda. (A Enrico).
  • Gli ho fatto gli auguri. (A Rebecca).
  • Gli ho mandato il materiale. (A Gianluca, Claudia e Chiara)

 

Ma… NON si fa!

 

È un ERRORE, e non ha giustificazioni. 

Soprattutto quando si tratta di un testo scritto, ancor di più quando si tratta di un testo scritto formale di una certa importanza (come i testi per la comunicazione online della tua azienda).

 

A onor del vero, ti posso concedere delle attenuanti per quanto riguarda il parlato in contesti informali, come un incontro tra amici:  però, anche in questo caso, gli per loro è considerato molto più accettabile di gli per le, che continua a essere percepito dai parlanti come errore più grave.

 

E se nello scritto volessi imitare il linguaggio parlato, perché il tuo target è molto giovane e poco formale? Allora, gli per loro potrebbe avere senso.

Come sempre, la cosa più importante di tutte è la consapevolezza: se sai esattamente come funziona la regola, e come e perché dovresti fare un’eccezione, non avere timore e buttati.

 

parola "study" formata con dei cubi

Pixabay on Pexels

QUINDI…

Ricapitolando quel che abbiamo visto oggi:

 

GLI o LI

Gli -> oggetto indiretto maschile singolare; equivale a “a lui”

Li -> oggetto diretto maschile plurale; equivale a “loro” (inteso come pronome tonico)

GLI, LE o LORO

  • Gli: 3a persona singolare maschile; equivale a “a lui”.
  • Le: 3a persona femminile singolare; equivale “a lei”.
  • Loro: 3a persona plurale; equivale a “a essi”.

 

Semplice, vero?

 

Ora tocca a te!

 

Più curerai i testi della comunicazione online per la tua azienda, più da essi traspariranno il tuo impegno e la tua competenza, che porteranno i tuoi clienti a fidarsi di te e a sceglierti al posto della concorrenza.

 

Sei impaziente di metterti alla prova?

 

Allora non aspettare: 

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E per scoprire altri errori da NON fare…

… ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

BERRUTO G., Corso elementare di linguistica generale, UTET, Torino 2012.

CANNAVACCIUOLO A., Manuale di copywriting e scrittura per il web, Hoepli, Milano 2019.

CERRUTI M., CINI M., Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza, Roma-Bari 2010.

D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

DEL BONO G., La bibliografia, Carocci, Roma 2000.

DELLA VALLE V., PATOTA G., Piuttosto che: cose da non dire, cose da non fare, Sperling&Kupfer, Milano 2013.

FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.

EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

GHENO, V., Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), Franco Cesati Editore, Firenze 2016.

GIUNTA, C., Come non scrivere, Utet, Milano 2018.

MARTINUCCI A., Guida alla bibliografia internazionale, Editrice Bibliografica, Milano 1994.

MIDDENDORP J., TWOPOINTS.NET, Type Navigator. The Independent Foundries Handbook, Gestalten, Berlin 2011.

MORTARA GARAVELLI B., Prontuario di punteggiatura, Laterza, Bari-Roma 2020.

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SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.

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SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

D’Achille Paolo, Lo, gli, li, loro: un sistema pronominale non facile da usare, redazione consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca, 2 febbraio 2016 (https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/lo-gli-li-loro-un-sistema-pronominale-non-facile-da-usare/1045)

Gheno Vera, Uso di gli per a lui, a loro e a lei, redazione consulenza linguistica dell’Accademia della Crusca, 4 giugno 2003 (https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/uso-di-gli-per-a-lui-a-loro-e-a-lei/102)

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