I dettagli che fanno la differenza: si scrive È e non E’!
Partiamo subito senza fronzoli: non ci sono scuse che tengano.
Se devi scrivere la voce del verbo essere al modo indicativo, tempo presente, terza persona singolare, maiuscolo, hai un’unica opzione, non negoziabile:
È.
Punto.
Se dovessi scrivere in minuscolo, non scriveresti mai e’, come ad esempio nella frase “Il gatto e’ sul tavolo”… VERO?
Non lo faresti (spero, se no bacchettate sulle mani!), specialmente se si trattasse di un qualsiasi documento più importante della lista della spesa, che sia un articolo di blog, un post sulla tua pagina aziendale o un annuncio sponsorizzato su Google.
A proposito… lo sapevi che Google penalizza gli annunci ortograficamente scorretti? È chiaramente specificato nelle loro linee guida…
… ecco perché ti conviene continuare a leggere questa rubrica: non si tratta di puntigliosità da maestrina, ma non curando la tua scrittura rischi di compromettere l’efficacia del tuo investimento in marketing e comunicazione.
Sai quanti professionisti del settore commettono errori su errori in questo campo, perché semplicemente non se ne curano… per poi trovarsi con risultati scarsi senza riuscire a capire perché?
Tantissimi.
Così come tantissimi sono gli errori che si possono commettere… ma niente paura: in questa rubrica andremo a scoprirli, ma soprattutto a risolverli!
Perciò, per non perderti neanche un post, CLICCA QUI per iscriverti… e i tuoi problemi verranno annientati a colpi di Penna Rossa!
COS’È UN ACCENTO
Torniamo alla nostra bellissima È.
Facciamo un passo indietro e per prima cosa andiamo a capire cosa sia un accento e perché è così importante.
L’accento è, secondo la Treccani:
“Il rafforzamento o elevazione del tono di voce con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre della stessa parola, della stessa frase o dello stesso verso.”
Riguardo all’ortografia, ora stiamo parlando di un segno grafico ben preciso che in italiano troviamo solo sull’ultima lettera di una parola (ovvero, in termini da linguista, nelle parole tronche, quelle che appunto hanno l’accento sulla vocale finale, come lunedì, città, poiché).
In italiano, questo accento può essere di due tipi:
- Grave; per ricordartelo, puoi immaginarlo come “quello che scende” verso il basso, come in caffè;
- Acuto; quello che “sale” verso l’alto, come in perché.
Che sia minuscola o maiuscola, è (voce del verbo essere, come abbiamo visto), vuole un accento grave: oltre a essere distintivo, ovvero a distinguere il verbo dalla semplice congiunzione e (Ho un gatto e un cane), indica che la e in questione è aperta (come nella parola dietro, o erba).
QUINDI…
… nel nostro caso, l’accento serve a segnalare un’enfasi nella pronuncia, il tipo di e in questione e a distinguere e/è.
COS’È UN APOSTROFO
Qualche volta ti sarai chiesto, magari scrivendo di fretta:
“Va bene, ma non basta un segnetto qualsiasi sulla e per far capire che è un verbo?”
Ma ora che hai letto fin qui…
… hai scoperto che la risposta è NO.
Un “segnetto qualsiasi” non permetterebbe di capire di che tipo di e si tratta (aperta/chiusa).
Non solo: se il segnetto qualsiasi fosse un apostrofo, quello che NON devi MAI scrivere sulla è maiuscola, sarebbe ANCORA più sbagliato!
Torniamo alla Treccani:
Apostrofo: Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte.
Ecco.
Ora capisci perché E’ sia sbagliato sotto qualsiasi punto di vista.
Non c’è alcun troncamento, la parola rimane intera… e per di più, come abbiamo visto, l’accento è un suo tratto distintivo molto importante.
MA LA È MAIUSCOLA NON C’È SULLA TASTIERA!
Io lo so, che questa obiezione va per la maggiore, seguita da:
- Non so come si fa
- A mettere un apostrofo e via faccio più in fretta
- Nel font che ho scelto non esiste
La risposta a tutto ciò è…
… BACCHETTATE!
Le risposte giuste non sono queste: vediamole insieme.
1 – Come si fa: è molto semplice.
Se stai scrivendo da uno smartphone o da un tablet, tieni premuta la e un pochino più a lungo, finché non ti comparirà il menu delle alternative, dal quale potrai scegliere la nostra amata È.
Se invece stai scrivendo al computer, cerca tra le applicazioni la fondamentale Mappa Caratteri (se usi un Mac, Visore Caratteri): aprila, cerca la è maiuscola, selezionala e poi vai di copia-incolla.
Facile, vero?
2 – Ci metto troppo tempo: come hai visto, si tratta di una procedura semplicissima, che ti richiederà non più di 3 secondi.
Pensi forse che i tuoi prodotti e i tuoi clienti valgano meno dell’investimento di 3 secondi di tempo?
Secondo me, NO.
Anzi, vedila così: ti bastano SOLO 3 SECONDI per dare ai tuoi testi quella cura speciale in più per far apparire più professionale e credibile il tuo prodotto, e per far sentire i tuoi clienti più speciali e importanti.
3 – Nel font che ho scelto non esiste: cambia font.
Spiacente, non ci sono alternative.
Lo so che i font gratuiti fanno gola… ma troppo spesso sono approssimativi e poco armonici, oltre a non essere provvisti dei caratteri speciali.
E sai cosa succede a usare un prodotto di bassa qualità?
Certo, risparmi due lire… ma IL TUO PRODOTTO poi apparirà scadente e poco curato: non ne vale la pena.
Ovviamente, tutto questo discorso vale anche se devi scrivere più in maiuscolo: non voglio vedere PIU’ da nessuna parte!
Ma ormai hai capito come funziona… e il PIÙ per te non ha segreti!
QUINDI…
Ora hai capito la differenza tra È ed E’: la seconda non è solo brutta, ma sbagliata sotto ogni punto di vista.
Hai imparato come fare a inserire la forma corretta nei tuoi testi, anche se non compare sulla tastiera.
Perciò, ora sta a te!
Ama e cura i tuoi testi: il tuo prodotto verrà valorizzato come merita…
… e i tuoi clienti saranno felici di leggerli, tanto che te ne chiederanno altri!
Sei impaziente di metterti alla prova?
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E per scoprire altri errori da NON fare…
…ci vediamo lunedì prossimo!
La Penna Rossa
BIBLIOGRAFIA
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D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.
FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.
EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.
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SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.
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