Accenti e monosillabi
Oggi torniamo a parlare di quei piccoli segnetti, apparentemente insignificanti, che si trovano sull’ultima lettera di alcune parole: gli accenti!
Per molti monosillabi omografi servono da segno distintivo, ma alcune volte la loro presenza è un brutto erroraccio da non commettere mai!
E quale monosillabo prendiamo in esame oggi?
Vediamo se lo indovini… ti do un suggerimento con una citazione!
“So chi sei / Vicino al mio cuor ognor sei tu / So chi sei / Di tutti i miei sogni / Il dolce oggetto sei tu.”
Io non so se conosci anche tu questa canzone… ma so che se la conosci hai letto questo parole canticchiando tra te e te il motivetto che le accompagna, proprio come ho fatto io mentre le scrivevo!
Si tratta di una delle canzoni della colonna sonora della Bella Addormentata, il lungometraggio Disney del 1959, e oggi la dedico a uno dei miei grandi amori: l’ortografia.
Immagina la bellezza di un testo ben scritto: fluido, scorrevole, interessante…
e senza nemmeno un refuso!
Una vera bellezza, tanto che non ti stancheresti mai di leggerlo, e non vedi l’ora che esca il seguito…
Non ti piacerebbe che i tuoi clienti pensassero questo dei testi della comunicazione online della tua azienda?
Scommetto di sì!
Ecco perché ci ritroviamo qui ogni lunedì: per imparare come scrivere bene i testi per la comunicazione online della tua azienda… e quali sono gli errori da non fare mai!
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Oggi, come forse avrai intuito, osserviamo so: si scrive sempre senza niente? Di sicuro senza accento… ma c’è un caso che potrebbe stupirti.
Pronto?
Iniziamo!
La Bella Addormentata nel Bosco, lungometraggio animato Disney, 1959
COME SI SCRIVE
Di cosa stiamo parlando esattamente?
So è un grazioso monosillabo, e ha un unico significato: è un verbo, ovvero la prima persona singolare presente indicativo del verbo sapere.
sapére (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so ‹sò› […] 1. In genere, conoscere, avere cognizione di qualche cosa.
Esempi
- Io so chi sei davvero.
- Non so, forse preferirei andare in montagna.
- So parlare inglese e francese.
- Che ne so, io, di cosa tu possa pensare.
A parte la curiosità sull’etimologia di questo verbo, la voce della Treccani ci mostra qual è la corretta grafia di questa parola.
Io te l’ho già anticipato con il titolo, e poi nel primo paragrafo: senza alcun dubbio, c’è un unico modo di scrivere so, ovvero
SENZA ACCENTO GRAFICO:
io so.
Chiaro, semplice, cristallino.
E allora…
perché mai, tante, decisamente troppe volte in giro lo si vede scritto sò, cosa che può provocare nei lettori sensibili un copioso sanguinamento oculare?
(Senza contare le BACCHETTATE.)
Perché, come la Treccani ci dice, l’accento tonico della parola cade effettivamente sulla o (e non potrebbe essere altrimenti, è un monosillabo).
Ma solo nella pronuncia!
E allora perché non va scritto, questo benedetto accento?
È presto detto: perché non esiste alcun monosillabo omografo, nessun’altra parola formata da s+o che abbia un significato diverso dalla voce del verbo sapere.
Quindi, l’accento su so non si deve MAI mettere: non scrivere sò mai e poi mai!
Tuttavia…
esiste uno e un solo caso, in cui so vuole non l’accento, bensì l’apostrofo.
UN’UNICA ECCEZIONE
Esiste una sola e unica eccezione alla regola che so non voglia nessuno segnetto sopra la o… e comunque non parliamo di un accento, ma di un apostrofo.
Si tratta per di più di caso regionale, quindi molto circoscritto e riservato a contesti informali.
Se sei di Roma, a questo punto lo avrai capito: stiamo parlando del
SO’.
Come sappiamo, l’apostrofo si usa per segnalare la caduta di qualcosa; qui è caduta la sillaba -no.
Stiamo parlando di un verbo anche in questo caso, ma stavolta si tratta della prima persona singolare indicativo presente del verbo essere: io sono.
Nella parlata romana, (parlata, appunto, quindi di solito di riserva a un uso orale e non alla lingua scritta), il troncamento delle parole è più diffuso rispetto all’italiano standard, e questo è uno di quei casi.
Perciò, per farla breve
io sono -> io so’
Ed ecco spiegato perché in questo caso, ma solo in questo caso, ovvero se dovessi avere bisogno di imitare per iscritto la parlata romana, l’apostrofo non solo va bene ma è obbligatorio; addirittura, sarebbe un errore non metterlo!
Esempi
- “Ma pure da emigrato / Mica so cambiato / Io so’ Romeo / Er mejo der colosseo.” cit.
- “Mi dispiace, ma io so’ io …e voi non siete un c….” cit.
Gli Aristogatti, lungometraggio animato Disney, 1970
QUINDI…
Oggi abbiamo imparato perché:
SO si scrive sempre senza accento
Es. Io so chi sei
IO SO’ (= io sono in parlata romana)
si scrive con l’apostrofo
Mi raccomando, l’accento è sempre sbagliato!
Ora tocca a te!
Questo è il momento di mettersi al lavoro sui testi della comunicazione online della tua azienda: dizionario alla mano, non temere di scrivere, riscrivere e correggere, in modo da rendere i tuoi testi il miglior biglietto da visita per la tua azienda, per tenerti stretti i clienti… e trovarne di nuovi e sempre più affezionati!
Sei impaziente di metterti alla prova?
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E per scoprire altri errori da NON fare…
… ci vediamo lunedì prossimo!
La Penna Rossa
BIBLIOGRAFIA
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Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com
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Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it