E la consonante raddoppia?
Si dice sovrascrivere o soprascrivere?
E perché sovrapporre raddoppia e sovreccitare no?
Ormai lo sappiamo: la lingua è uno straordinario organismo vivo, che evolve di continuo: il tempo che passa, le consuetudini d’uso, ma anche le mode del momento e i cambiamenti della società.
Registri formali, informali, parole desuete e neologismi: a volte, riuscire a incasellare tutto nelle strette maglie della grammatica è davvero difficile!
E ti dirò di più: siamo anche fortunati, perché l’italiano è un lingua molto più regolare, ad esempio, dell’inglese.
L’italiano è una lingua ricchissima ed espressiva: ciò significa che quando scriviamo, abbiamo infinite possibilità comunicative, e sta a noi affilare le nostre parole per rendere i nostri testi efficaci nel raggiungere il loro scopo.
Questa rubrica nasce nello specifico per capire come scrivere bene i testi della comunicazione online della tua azienda.
Quando scrivi, in questo caso, non scrivi per diletto, ma per raggiungere e conquistare clienti: e refusi ed errori ti fanno apparire un incompetente nel migliore dei casi, un truffatore nei peggiori.
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Oggi vediamo un caso interessante: il prefisso sopra-, che può combinare a un’infinità di parole…
ovviamente in molti modi diversi e non sempre facilmente categorizzabili.
Quando si deve usare sopra-?
Quando invece serve sovra-?
E ancora… quando è necessario il raddoppiamento della consonante successiva?
Andiamo a scoprirlo insieme!
DI CHE SI TRATTA?
Sopra-, così come la sua variante sovra-, è un prefisso che deriva dal latino supra, che, come puoi intuire, significa semplicemente “sopra”.
In latino, veniva usato come preposizione e avverbio, più raramente come prefisso; in italiano, sovra- è usato solo come prefisso, mentre sopra può essere usato anche come preposizione, avverbio e nome.
Esempi
sovrastimato → prefisso
soprastante → prefisso
sopra al tavolo → preposizione
sopra non c’è nulla → avverbio
il sopra dell’abito → nome
Quello che ci interessa in particolare è scoprire come si usano in quanto prefissi, combinati quindi a verbi, nomi e aggettivi.
I significati che sovra-/sopra- può esprimere sono diversi:
- Davanti a verbi: posizione superiore (sovrastare); posteriorità temporale (sopravvivere); superamento di qualcosa (sovrastimare)
- Davanti a nomi astratti: superamento di qualcosa (sovrappeso); aggiunta (sovrattassa); superiorità di grado (sovrintendente)
- Davanti a nomi concreti e aggettivi: posizione superiore (soprammobile), superamento di qualcosa, in particolare delle caratteristiche tipiche del nome da cui deriva l’aggettivo in questione (sovrannaturale); anteriorità temporale (sopraindicato).
Come si spiega la differenza tra sopra- e sovra-?
Con il fenomeno linguistico della lenizione (che non staremo a spiegare qui – basta sapere che è un fenomeno frequente nei dialetti settentrionali).
Ma soprattutto…
come si usano?
E c’è differenza?
USI
Rispondiamo subito alla domanda principale di oggi: c’è differenza tra sovra– e sopra-?
Nì.
So che questa risposta non ti piace, ma… purtroppo è così. Per fortuna, c’è modo di uscirne!
Partiamo da ciò che sappiamo per certo: lo abbiamo anticipato prima, la grande differenza tra queste due parole è il fatto che sovra– è usato SOLO come prefisso.
In questo modo escludiamo tutti i casi in cui non abbiamo a che fare con prefissi.
Ma quando invece si tratta di prefissi…
sopra- e sovra– sono spesso interscambiabili, nella maggior parte dei casi.
Tuttavia, esistono dei casi in cui:
- è OBBLIGATORIO sovra-
Esempi: sovrapporre, sovrabbondanza, sovrumano, sovradosaggio
- è OBBLIGATORIO sopra-
Esempi: soprannome, soprattutto, soprammobile, sopracciglio
Dopodiché, ci sono moltissimi casi in cui c’è una forma preferibile:
Esempi: sovraccarico e non sopraccarico
sovrastare e non soprastare
soprannaturale e non sovrannaturale
Come se ne esce?
Stavolta non c’è scampo: occorre consultare il dizionario!
Veniamo ora alla seconda questione: il raddoppiamento. Ci vuole o non ci vuole?
Se vuoi la risposta breve, è la stessa della prima domanda, ovvero usa il dizionario.
Se invece vogliamo cercare di dare una spiegazione più dettagliata, sappiamo che:
- Spesso, è necessario raddoppiare la consonante iniziale della parola che segue sopra-/sovra-
Esempi: sovrappensiero, sopraffare, soprannumero
- Per i termini tecnici e la stragrande maggioranza dei composti moderni, il raddoppiamento NON ci vuole
Esempi: sopracornice, sovrumano, sovradosaggio - A volte, è accettata la doppia grafia
Esempi: sopratassa/soprattassa, sopranazionale/sovrannazionale
Decisamente, il dizionario rimane il tuo alleato migliore in questa sfida!
Gatto o soprammobile?
QUINDI…
L’argomento di oggi esamina un fenomeno difficilmente relegabile a regole ferree e lineari, ma possiamo trarre alcune osservazioni generali:
- per le parole di formazione recente, sopra– è preferibile a sovra–
- il raddoppiamento viene meno nelle parole di formazione recente e nei composti
- c’è molta variabilità, ma alcune parole NON la ammettono
Perciò, mi raccomando, quando sei in dubbio consulta sempre il dizionario: in questi casi è fondamentale!
Ora tocca a te!
Scrivi e ama i tuoi testi, curane i minimi dettagli, non esitare a correggere o ad approfondire e chiedere aiuto se sei in dubbio. Si tratta dei tuoi primi biglietti da visita verso i Clienti: devi presentarti nella tua forma migliore, se vuoi conquistarli!
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E per scoprire altri errori da NON fare…
… ci vediamo lunedì prossimo!
La Penna Rossa
BIBLIOGRAFIA
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