Cambi di genere
Si dice tavolo o tavola?
Entrambi, e fin qui siamo tutti d’accordo.
Ma quando va usata la forma maschile e quando quella femminile?
Scommetto che non te lo sei mai chiesto con particolare attenzione, eppure, se ora ti fermi a pensarci un attimo… scopri che queste due forme si alternano di continuo.
- Tavolo da gioco
- Tavola da surf
- Tavola di legno
- Tavolo di marmo
- Pronto in tavola!
- Il tavolo della cucina
E via dicendo.
Ovviamente, scambiare le due forme sarebbe un errore: guai a te se provi a scrivere tavolo da surf o pronto in tavolo!
Senti come suona ridicolo?
E se si tratta di un testo per la comunicazione online della tua azienda è ancora peggio: scommetto che non vuoi sembrare ridicolo agli occhi dei tuoi clienti… perciò, non perderti mai un articolo della Penna Rossa, se vuoi scoprire gli errori da evitare: CLICCA QUI e iscriviti subito alla newsletter, se ancora non l’hai fatto!
Il fenomeno che analizziamo oggi è un’alternanza di genere, e si verifica per parole che indicano cose inanimate (quindi, non dotate di genere proprio) e nella nostra lingua è abbastanza frequente.
Ci sono delle regole? Sì, ma non proprio sempre.
Sono opzionali? Certo che no.
Ecco perché oggi ci concentriamo in particolare a capire come funziona l’alternanza tra tavolo e tavola: sei pronto?
TAVOLA
Credo che tutti i parlanti italiani, leggendo la parola tavola, sappiano esattamente di cosa si tratta.
Tuttavia… partiamo lo stesso con il consultare la Treccani: è un’ottima abitudine da avere quando si scrive, perché può sempre insegnare qualcosa di utile.
tàvola s. f. [lat. tabŭla]. – 1. Asse di legno di spessore sensibilmente minore della lunghezza e della larghezza: segare, piallare una t.[…] 2. a. Mobile costituito da un piano orizzontale di forma e materiali varî […], sorretto, all’altezza di circa 70-80 cm, da uno o più elementi verticali (piedi o gambe) o con altri mezzi di sostegno (t. fissa da parete, t. estraibile), usato per mangiare, per eseguire determinati lavori e svolgere determinate attività, standovi seduti ai lati e tenendovi sopra quanto occorre per i varî usi: t. da pranzo o per mangiare; […] b. Con uso assol., senz’altra determinazione, indica la tavola attorno alla quale ci si siede per consumare i pasti (in questo sign. e negli usi qui di seguito riportati, non si userebbe tavolo): apparecchiare, sparecchiare la t.; portare, servire (le vivande e le bevande) in t., e il pranzo è in t., […] T. calda e t. fredda, assortimento di cibi e piatti caldi o freddi che si consumano, quando si vuole pranzare rapidamente e in forma semplice, in locali pubblici (rosticcerie, bar e ristoranti, spec. di stazioni, aeroporti, impianti varî), in piedi o al banco seduti su alti sgabelli o anche a un tavolo: […] T. rotonda (dal fr. ant. roonde table), espressione che appare per la prima volta nel poema fr. Brut o Geste des Bretons (1155 circa), e che nel mondo fantastico della poesia cavalleresca medievale, spec. francese, indica il complesso dei cavalieri che circondavano il re Artù, leggendario sovrano dei Bretoni: attorno a una tavola rotonda si disponevano tali cavalieri quando il re li adunava a corte, e la forma circolare simboleggiava la loro perfetta uguaglianza nell’ideale cavalleresco […] 3. Oggetto, arnese o attrezzo, elemento di macchine e strutture varie, costituito essenzialmente da un piano, per lo più rettangolare e di limitato spessore, di legno o di altro materiale: t. da lavare o da bucato, t. da stiro, [… ]4. fig. a. Illustrazione, cartina o grafico, o altra riproduzione a stampa, che occupa un’intera pagina di un volume […]
Ti sembra un lemma lungo e corposo? Sappi che l’ho tagliato moltissimo: se vai a vedere l’originale è tre volte più lungo.
Ma siccome ora non ci serve saperlo, ti risparmio tutti i dettagli su tavola e i suoi usi più particolari, come in geografia, trigonometria, chimica e storia.
Perché tutti questi usi?
Perché si tratta di una parola molto antica e versatile: deriva direttamente dal latino tabula (riconducibile alla radice ta che significa “sostegno, cosa stabile”).
In origine, però, significava principalmente soltanto asse, dipinto su legno o tavoletta votiva o tavoletta per scrivere.
Per indicare il tavolo su cui si mangia, in latino si usava infatti il termine mensa.
Cosa è successo?
Nei secoli, i due termini si sono in qualche modo avvicinati e sovrapposti, e già nell’italiano delle origini nel XII secolo tavola aveva preso entrambi i significati.
In pratica, in latino tabula significava asse, e mensa aveva i significati che noi oggi diamo a tavola; ma in italiano, la parola tavola ha preso entrambi i significati.
Perciò…
oggi usiamo tavola nella sua forma femminile per indicare:
- asse di legno
- la tavola intorno alla quale ci si siede per consumare i pasti
- grafici o illustrazioni
- attrezzi o strumenti particolari (come tavola da surf)
E per quanto riguarda il tavolo?
TAVOLO
Anche qui, vediamo cosa ha da dire la Treccani:
tàvolo s. m. [der. di tavola]. – 1. Forma ormai più com. e spesso esclusiva, soprattutto fuori di Toscana, per tavola nel sign. di «mobile» (ma tavola è esclusivo per la tavola da pranzo, fuorché in usi generici come un prezioso t. del Cinquecento, comprare un t. nuovo per il tinello, e in relazione a ristoranti e trattorie in frasi come prenotare un t. per otto al ristorante, e sim.): t. di o da cucina; t. da lavoro, da stiro; t. operatorio; […] t. da gioco o anche t. verde, per giochi di carte e altri giochi d’azzardo ([…] ma soltanto tavola nelle espressioni mettere le carte in tavola e tavola reale) […]. 2. Sign. e usi tecn. particolari: a. T. da disegno, […]. b. Tavolo di comando, o di manovra […] 3. Con uso fig., nel linguaggio politico e giornalistico, il termine, per lo più seguito da un complemento di specificazione, indica il luogo (ideale), l’occasione d’incontro tra gruppi politici, parti sociali, rappresentanti di organismi istituzionali, e sim., per trattare, per cercare un accordo su questioni di urgente risoluzione: t. di mediazione; t. della giustizia [..]
Come vedi, anche tavolo è una parola dai molteplici usi, anche figurativi… ma la sua voce è comunque ben più corta di quella di tavola.
Capire l’origine di questa parola è più difficile: abbiamo un tabulinum da cui deriva tavolino, che in latino però significava “terrazza o archivio”, mentre in italiano già dal Cinquecento era presente con il significato odierno.
In breve, tavolo compare pochissimo in origine, e quando lo fa si tratta di testi di area settentrionale, forse influenzati dal milanese tavol o dal veneziano tavolo, oltre che da tavolino.
E quindi…
oggi come si usa?
- quando si tratta dell’oggetto tavolo, del mobile, e non del desco apparecchiato (o comunque di significati connessi al pasteggiare)
Ma attenzione: parliamo comunque di “un tavolo per otto persone” quando vogliamo prenotare, e di “servizio al tavolo” riferendoci ai camerieri.
Nota bene: sono compresi tavoli con usi particolari, come tavolo da disegno o tavolo operatorio.
- quando lo usiamo con il significato di confronto , come ad esempio quando parliamo del tavolo delle trattative.
Però, stai sempre attento alle forme proverbiali e cristallizzate in un certo modo, che magari non sempre seguono questa regola, come ad esempio cambiare le carte in tavola.
E a proposito di carte:
è più corretto gioco da tavola o gioco da tavolo?
Cercando su Google, troviamo entrambe le occorrenze, ma quella che oggi va per la maggiore, e che io ti consiglio senza dubbio, è gioco da tavolo, perché segue il concetto che abbiamo appena visto, per il quale tavola è legato al desco e al cibo.
QUINDI…
Come si risolve il dilemma tavolo/tavola?
Ecco la regola principale da usare:
TAVOLA
- desco, contesti legati al cibo e al mangiare
- asse di legno
- grafici o illustrazioni
- strumenti particolari
TAVOLO
- mobile
- tavoli con usi specifici
- occasione di confronto
Ma mi raccomando: stai attento alle eccezioni e ai modi di dire e non aver paura di consultare il vocabolario!
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… ci vediamo lunedì prossimo!
La Penna Rossa
BIBLIOGRAFIA
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